Pandoro o panettone, ognuno ha i suoi gusti. Personalmente non impazzisco affatto per i canditi e quel sapore amarognolo tipico del secondo, per cui preferisco il primo. Lo trovo più delicato e mi piace molto lo zucchero a velo. In effetti, prima non lo gustavo proprio, tuttavia di recente ne ho riscoperto il piacere di mangiarne una fetta per le feste. Come ogni anno, però, vedo in tutte le case la brutta fine dei dolci natalizi, soprattutto perché ognuno ne porta degli altri quando va a trovare qualcuno. Non soltanto in tempi di crisi ma, praticamente sempre, buttare tanta roba regolarmente pagata non è giusto, anche per rispetto di chi non può permettersi certi lussi. Ecco che, quindi, è importante riciclare il più possibile i dolci, a cominciare proprio dal mio amato pandoro. Le ricette in merito sono tantissime. Vediamone insieme una:
Il pandoro si può riciclare quando, stanchi di mangiarlo, volete provare un sapore diverso. Certo, magari in famiglia qualcuno lo consumerà la mattina con il latte, ma se questo non dovesse accadere, ecco come potete reinventarlo. Si può provare, calorie permettendo, il pandoro ripieno. Vi servirà oltre al dolce vero e proprio anche 200 g. di mascarpone, due uova fresche, 50 g. di zucchero e tre tazzine di caffè.
Mescolate a questo punto lo zucchero e i tuorli delle uova e formate un composto spumoso. Mettete, invece, da parte gli albumi che vi serviranno per essere montati a neve ed essere uniti, poi, al mascarpone e alla crema di zucchero e tuorli. Il tutto va mescolato bene e il pandoro tagliato a fette alte circa cinque o sei centimetri che andranno inzuppate nel caffè. E’ ora, quindi, di ricostruire il pandoro creando uno strato di crema tra una fetta e l’altra, facendo finire il dolce con lo strato di crema e, infine, concludete con una spolverata di cacao amaro.