Quella che vi riportiamo oggi è una favola di Rossana Costantino che abbiamo trovato in rete ed avendoci colpito moltissimo ve la riportiamo, divisa per comodità in due parti. Sedetevi al calduccio davanti al camino o alla stufa e cominciate a leggere il tendone a forma di albero di Natale:
Il circo era lo spettacolo più amato dal pubblico, e in particolar modo dai bambini. Così, un giorno, il sindaco di una ricca città del nord, contattò il circo più famoso per uno spettacolo di Natale. Per l’occasione, fu cucito un gigantesco tendone a forma di albero di natale, tutto illuminato e con una stella enorme sulla punta! Gli animali erano l’attrazione principale del circo, e i funamboli e i pagliacci passavano in secondo piano rispetto agli orsi e le tigri.
Da sempre le luci e le musiche del circo rallegravano i bambini di ogni parte del mondo, e spesso qualcuno di loro addirittura sognava di lavorare con gli artisti sotto il grande tendone. Ma niente è come sembra, e chi nel circo ci lavorava davvero lo sapeva bene! Infatti, in un clima felice come quello del Natale, nessuno poteva immaginare quanto sacrificio e quanta crudeltà si nascondevano sotto i sorrisi dipinti ed i costumi colorati. Arrivò il gran giorno, e quando lo spettacolo iniziò gli applausi durarono parecchi minuti, e gli animali e gli altri artisti si prepararono a dare il meglio di se. Quello era il loro lavoro, apparentemente divertente, ma in realtà rischioso per se e per gli altri. Il tendone era stato ben addobbato, e tutte le poltroncine avevano un comodo cuscino di velluto rosso. Quella sera il numero più atteso era quello dell’elefante in equilibrio sul pallone. L’impresa era titanica, perché c’era il rischio che l’animale perdesse l’equilibrio. Oltre tutto, anche l’elefante era vestito per l’occasione, ed aveva degli ingombranti nastri rossi che cadevano sugli occhi.
La caduta dell’elefante avrebbe potuto provocare ben più del fallimento dello spettacolo, perché sotto di lui c’erano i pagliacci vestiti da Babbo Natale che intanto dovevano fare il girotondo saltellando e ridendo al ritmo della musica. Anche il salto della tigre nel fuoco era molto pericoloso, perché se l’animale avesse sbagliato di pochi centimetri, la sua folta pelliccia avrebbe preso fuoco rischiando di incendiare tutto quanto! Per non parlare del povero orso, costretto a percorrere un’asta sottilissima sospesa in aria con una minuscola bicicletta e per giunta infastidito da un gigantesco cappello rosso con un bon bon ! L’orso iniziò, e tutti i bambini si avvicinarono ai bordi dell’arena per guardarlo meglio, e se solo l’orso si fosse distratto per guardare giù, avrebbe rischiato di schiacciare tutti i suoi piccoli ammiratori! Nessuno in quel fracasso comprendeva i pericoli del circo, tanto era suggestivo quello spettacolo.