La festività della Befana è molto antica ed è legata, in ogni caso, alla cultura popolare. La Befana del resto porta doni (e anche carbone), un pò a ricordare quelli che offrì Gesù Bambino ai Re Magi. Si racconta, infatti, che gli stessi, mentre si recavano a Betlemme per vedere il neonato divino, non trovavano la strada e chiesero informazioni ad una vecchina. Lei non volle comunque accompagnarli, ma poi si pentì e correndo a cercarli non riuscì mai a scorgerli. A questo punto scelse di fermarsi in ogni casa che incontrava per regalare dolciumi ai piccoli, sperando che uno di essi fosse Gesù.
Tradizioni
A Natale, rime per tutti
Poesie, sussurri in rima: a Natale tutti da piccoli abbiamo studiato le strofe anche se ci annoiavamo. Le ripetevamo poi ad amici e parenti, ad alta voce, sotto l’albero. Quale di queste avete imparato?
Re Magi: le poesie preferite dai bambini
I Re Magi, sono sempre state delle figure misteriose che nel tempo hanno attirato e conquistato. E’ chiaro che persino i poeti si sono lasciati ispirare da questi uomini ricchi, dei veri regnanti, che per fede raggiunsero la grotta di Betlemme rischiando la vita. Tutto solo per salutare Gesù Bambino. Ecco le poesie che più piacciono ai bambini:
Il nome dei Re Magi
Quello che mi incuriosiva da bambina e, sono sicura di non essere la sola, era il loro nome. Per carità , mi è capitato di conoscere persone che si chiamavano in questo modo ma Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, hanno certamente una origine particolare anche se non tutte le fonti sono concordi. Parliamo, ovviamente, dei Re Magi.
La Befana, piace davvero ai bambini?
Io credo che molto dipenda da due fattori: il primo la regione in cui si nasce, dove magari viene festeggiata in modo più o meno sentito e l’educazione familiare. Io per esempio, l’ho sempre temuta da bambina la Befana. Nessuno mi parlava di lei, in pochi la osannavano, portava via delle feste meravigliose e minacciava di regalare carbone. Non che per me, poi, facesse tanta differenza in fondo. Non ho mai amato i dolciumi, ma certo di fronte agli altri, che figura ci avrei fatto, mostrando l’unico pacchettino con degli oggetti neri e scuri. Come tutti i piccoli, comunque, non ero stupida e mi sono accorta ben presto, che lo stesso carbone era alla fine da mangiare e poi che mi importava, io lo regalavo.
Messa dell’Epifania, la seconda lettura
Per i credenti l’Epifania, cioè il sei gennaio, non è solo il giorno della Befana, la vecchina che porta caramelle, doni o carbone ai bambini. E’ anche un momento per pregare perché finalmente i Re Magi sono arrivati alla grotta di Betlemme e sono pronti ad adorare il Bambino Gesù. Gaspare, Melchiorre e Baldassarre, hanno portato in dono oro, incenso e mirra e con i loro abiti finemente decorati, hanno dimostrato che pure delle persone di rango alto, di fronte alla fede sono disposte a tutto.
Natale con parenti sconosciuti: è giusto?
C’è chi ha il coraggio e la possibilità per rifiutarsi, ma i più, sin da piccoli si ritrovano in compagnia di vecchie zie e in generale di parenti che vedranno solo per il Natale. Insomma, come ogni volta, il festival della falsità si compie e si fa finta di salutarsi e volersi bene, anche se poi si tornerà a non cercarsi più. Raramente si riallacciano rapporti, insomma, che continueranno nell’anno successivo, il più delle volte, nella migliore delle ipotesi, ci si incontrerà ancora sempre intorno al 25 dicembre.
Pastorale di S. Alfonso Maria de’ Liguori
Solo per qualcuno, ancora oggi, il Natale mantiene il suo spirito originario. Questa festività , infatti, dovrebbe essere principalmente spiritualità e rinnovamento. Sentimenti e sensazioni che passano pure dalla preghiera. La stessa che, nel tempo, ha preso spesso la forma di poesia, in italiano e in dialetto. Quella che vi riportiamo è in napoletano ed è molto profonda e sentita: