L’albero di Natale: ecco la sua storia

Nonostante sia un simbolo che ha radici diverse da quelle tipicamente cristiane, nel periodo delle feste una dimora senza albero di Natale, appare triste e spoglia. Ecco perchè nelle case degli italiani non manca praticamenta mai, insieme all’ormai onnipresente Babbo Natale che si arrampica al balcone, mentre è più facile non notare il presepe, seppure solo con la classica scena della Natività. L’immagine dell’abete, specialmente se sempreverde, rappresenta innanzitutto il rinnovarsi della vita, il ciclo delle cose e la continua rinascita di tutto ciò che si trova in natura. Era già presente nel mondo antico e soprattutto nel Medioevo e, nel corso dei secoli, la religione cristiana lo ha assimilato.

Natale, viaggio nelle tradizioni culinarie della Sicilia

La Sicilia è una terra frizzante che sa festeggiare ogni ricorrenza con la giusta enfasi e una carica di entusiasmo assolutamente contagiosa. Il Natale, poi, è davvero particolare e, come in molti altri Paesi del mondo, viene ricordato dal 350 d.c. Un perfetto mix di tradizioni culinarie, folcloristiche e religiose che danno vita ad una serie di appuntamenti imperdibili tra presepi viventi, maga alberi natalizi in piazza e, soprattutto piatti dedicati anche ai palati più esigenti. Il 25 dicembre le tavole vengono imbandite con moltissimi prodotti genuini raccolti dal fertile terreno della Trinacria e lavorati con tanti altri ingredienti per dare vita alle pietanze conosciute anche oltre i confini dell’isola.

Babbo Natale:è tempo di scrivergli una lettera

Nel mondo di oggi con la tecnologia e le informazioni alla portata di tutti, è più difficile tenere un bambino allo scuro di quella che, probabilmente, è la prima e più dolorosa delusione della sua piccola vita. Scoprire che Babbo Natale non esiste e che le letterine sono fogli scritti al vento, affinchè mamma e papà, che già conoscono i desideri dei più piccoli possano ricordare, è un dispiacere duro a scomparire. Per questo anche in questo Natale 2010, i figli piccoli cullati dalla dolce credenza del nonnino che con un carro trainato da renne porta i regali ai più buoni, elencheranno i doni che vorrebbero ricevere e la notte del 24 dicembre attenderanno sotto l’albero o vicino al camino che il “miracolo” si avveri.

Natale: a ogni regione il suo piatto

Natale è anche cibo, tavole imbandite a festa e tanti ospiti allegri e sorridenti che si scambiano auguri e doni sotto l’albero. Ritornando alle delizie culinarie regalate in minima parte pure con i cesti natalizi, la varietà è grande e si differenzia da regione a regione. In tema di dolci, ad esempio, in molti optano per il sempre amatissimo cioccolato che rende allegri anche se in quantità elevate può far alzare l’ago della bilancia. Tranquilli, però, per le feste nessun divieto; in questo periodo dell’anno è il momento di rilassarsi e lasciarsi un pò andare, per ritornare in completa forma a partire da gennaio.

Il Natale in Sud America

Costumi tipici e celebrazioni di ogni genere, accompagnano il Natale in Sud America, che assume un carattere religioso e sociale molto profondo. Del resto ogni Stato ha i suoi simboli legati principalmente al credo. Da noi, intanto si comincia a preparare l’albero di Natale, mentre nelle case si fanno spazio le tradizionali decorazioni e i classici piatti a partire dallo zampone, fino ad arrivare al Ceppo di Natale, all‘agrifoglio, al vischio, alla Stella di Natale. I sudamericani, invece, vivono le feste in modo sentito: in Argentina, ad esempio, i doni vengono portati il 6 Gennaio, il “Giorno dei Tre Re”; in questa occasione i bambini lasciano le scarpe sotto il letto ed al mattino se le ritrovano piene di dolci o piccoli doni portati dai Magi, di passaggio prima di proseguire verso Betlemme.

Il Natale in Nigeria: credenze e tradizioni

L’Africa non è soltanto savana, tramonti suggestivi con il sole che sembra incendiare l’orizzonte o spiagge dalla sabbia fine e le acque cristalline. In questo continente così grande e dalle diverse culture, la tradizione del Natale è molto sentita, nonostante coesistanto diverse culture religiose che, comunque, di solito riescono a convivere in armonia. In Nigeria, ad esempio, la sera del 24 dicembre le principali famiglie del villaggio si riuniscono insieme ad anziani e conoscenti e non pensano alle differenze di età e di culto, perchè l’unica cosa che conta è rimanere insieme. Proprio in tale occasione, del resto è abitudine comune quella di lasciare l’uscio di casa socchiuso, in modo che possa entrare chiunque a festeggiare e per il Natale 2010, fervono già i preparativi. Ci si scambiano i regali come da noi, solo che spesso consistono in cibi crudi o cotti. Si donano, inoltre, vestiti soprattutto per i bambini e si riceve molto di più del necessario. Per questo tale periodo dell’anno, è considerato di buon augurio.

Come addobbare l’albero di Natale

Sia che voi preferiate un albero di Natale vero o un più ecologico simbolo natalizio di natura sintetica, ogni anno il dubbio è sempre lo stesso: come addobbarlo per essere alla moda riguardo alle tendenze di colori e decorazioni e, soprattutto, come sistemare palline, luci e fiocchi vari? Se ne avete già comprato uno appena tagliato, ricordatevi di tenerlo in acqua, soprattutto nei primi giorni fino a quando non si abituerà alla vostra casa e, intanto, iniziate a pensare a cosa avete già nei vostri scatoli natalizi perchè, a prescindere da qualunque nuovo acquisto, è molto economico e divertente tirare fuori qualcosa che si possiede già. Per il Natale 2010, del resto, non esiste soltanto il classico oro, argento, rosso o blu per gli oggetti da sistemare fra i rami, ma le gradazioni sono più varie e comprendono, ad esempio, pure il viola, il rosa e il giallo. Nonostante la tentazione sia quella di prenderne di vari tipi e completarne uno multi cromatico, di solito per ottenere un effetto più elegante e meno confusionario, si preferiscono non più di un paio di colori a seconda dei gusti della famiglia.

L’Albero di Natale: le origini

Quello che ti insegnano sin dai primi anni della scuola, è che il presepe è un simbolo natalizio cristiano, mentre l’albero di Natale ha origini pagane, ma è quest’ultimo che non manca mai nelle case degli italiani e che scatena la fantasia degli amanti di tale periodo dell’anno. Da dove deriva, dunque, l’usanza di addobbare un arbusto sempreverde e riempirlo di regali e luci colorate? Rappresenta un pò il rinnovarsi della vita e la sua origine si perde nella notte dei tempi, anche se fu nel Medioevo che cominciò a diventare un elemento immancabile delle festività di fine anno ed, in seguito è stato assimilato dal Cristianesimo. Nei tempi relativamente moderni, si pensa che sia stato rivalutato già nella Germania del XVI secolo, periodo in cui l’albero veniva addobbato con mele, noci, datteri e fiori di carta, mentre i piccoli aspettavano i regali da Babbo Natale. A tal proposito, nella stessa città di Riga, esiste una targa scritta in otto lingue che racconta come nel 1510, proprio qui sia stato addobbato il  “primo albero di Capodanno“.