Una storia natalizia che non invecchia mai e che è stata ripresa nel 2004 in un film. Noi vi riportiamo il testo per farvi innamorare ancora di un racconto per le feste che merita di essere letto tutto di un fiato come Polar Express: “Una vigilia di Natale di molti anni fa, me ne stavo tranquillo nel mio letto. Non muovevo le lenzuola, respiravo lentamente, senza far rumore. Aspettavo di udire un suono, un suono che secondo un mio amico non avrei mal sentito: le campanelle della slitta di Babbo Natale. «Babbo Natale non esiste» insisteva il mio amico, ma sapevo che si sbagliava. Nel cuore di quella notte io udii dei suoni, però non erano le campanelle. Da fuori giunse un sibilo di vapore e uno stridio di metallo. Guardai dalla finestra e vidi un treno, immobile davanti a casa mia. Era avvolto in una nuvola di vapore e la neve gli cadeva attorno a fiocchi leggeri. Il capotreno, sulla porta di una carrozza, trasse un grande orologio dal taschino del panciotto e guardò verso la mia finestra. Mi infilai pantofole e vestaglia e sgattaiolai in punta di piedi fuori di casa.