A Natale in dolce attesa

 

Ho sempre amato il Natale, considerandolo non solo una festa ma anche un periodo in cui, oltre a “sentirsi più buoni”, si vive in una atmosfera ovattata e quasi magica. So bene che non per tutti è così e probabilmente io sono solo una sognatrice, ma durante l’inverno i giorni di fine anno riescono a mettermi addosso una allegria incredibile. Ecco perché penso che scoprire di attendere un figlio durante questi giorni sia davvero incredibile. Mi è capitato spesso di sentire una notizia del genere da parte delle mie amiche e sono stata ancora più felice per loro.

Befana: perché porta i doni?

La leggenda narra che non essendo stata pronta a festeggiare a dovere la nascita di Gesù Bambino, abbia deciso di amare con tutto il cuore, da quel momento, i bambini di ogni parte del mondo. Lasciando stare che la storia non mi convince e che mi suona come il comportamento di chi non vuole sentirsi in colpa, di certo quella della Befana è una figura piuttosto misteriosa. Si aggira nei cieli, probabilmente a bassa quota per portare doni e nessuno la vede mai. Coloro che la incontrano, raccontano di una vecchina dall’aspetto burbero e vestita di stracci. Questo mi fa pensare che non sia nemmeno particolarmente profumata. I suoi regali sono quasi esclusivamente dolcetti e per i monelli, carbone.

Natale o estate?

 

Sembra una domanda poco pertinente, eppure io me la pongo spesso. Si perché il Natale, per me, e penso anche per tanti altri che hanno la mia stessa mentalità è più una suggestione che un evento e non solo per l’alone di spiritualità che lo interessa. Dimenticando per un attimo che, almeno dalle nostra parti, la fine dell’anno è interessata dall’inverno, mentre nella bella stagione la colonnina di mercurio sale a dismisura si tratta dei momenti, probabilmente, più speciali dei dodici mesi. A questo punto: è meglio il 25 dicembre o il 15 agosto?. Uno dei motivi che li lega è poi anche la possibilità di fare una vacanza, che non è poco.

Natale 2012: in città, al mare o in montagna?

 

Hanno scongiurato più volte la fine del mondo gli esperti, quella tanto paventata da chi crede che il calendario Maya nasconda dei terribili presagi. Eppure ogni volta che una previsione del genere viene fatta, in fondo, anche per scaramanzia, un pò ansiosi ci sentiamo. Se dovesse davvero accadere qualcosa, dove potremmo scappare? Qualcuno dice che bisognerebbe trovarsi lontani dal mare, perché possibili terremoti o sconvolgimenti porterebbero alla formazione di tsunami, ma ovviamente credo si tratti solo di una forma di delirio collettivo che frutta a livello di marketing.

Auguri di Natale e incontri poco piacevoli

 

Capita a tutti ed è impossibile sperare di essere sempre così fortunati. A Natale, in fondo, sono in giro le persone che amiamo e anche quelle che non sopportiamo e come per uno scherzo del destino o per una attrazione non voluta ma esistente, le incontreremo. Le vedremo da lontano, magari all’interno di un affollatissimo centro commerciale o, peggio, fra le vetrine dei negozi del centro e avremo il tempo di pensare. Ci chiederemo se è il caso di far finta di nulla, indossare un bel vestito come un abito di scarsa qualità e dirigersi verso chi proprio speravamo che cambiasse zona della città. Ci si scambierà gli auguri e magari ci si renderà conto che la noia è reciproca.

Poesie di Natale per bambini piccoli

 

Per i bambini piccoli, che hanno una età compresa tra i 4 e i sei anni, quali poesie di Natale sono più adatte? Di sicuro ci penseranno a scuola le maestre, ma i componimenti che seguono sono abbastanza indicati, tranne l’ultima che è piuttosto lunga e, quindi, difficile da ricordare:

Il Natale di chi non lo ama

 

La mia domanda è sempre stata la stessa: “perché”? Come si fa a non amare il Natale, se non si hanno dei grandi dolori recenti a bloccare di fatto la propria voglia di vivere? Come è possibile non sentire quell’ondata di gioia e vitalità che invade tutti coloro che sono pronti a vivere la festa al meglio? Ho cominciato a cambiare idea, dopo aver avuto modo di conoscere delle persone che mi hanno spiegato a fondo certi dettagli che, purtroppo, mi sfuggivano. Ripensare al passato, alla propria infanzia, a quando tutto è semplice e non si può non essere felici e poi accorgersi che tutto intorno è incerto e non di sicuro semplice come si pensava. Le disillusioni sono arrivate e non sempre si accettano di buon grado. Se oggi si vedono le cose in modo obiettivo, il tutto è il risultato di ciò che è avvenuto ieri, un processo di cambiamento profondo e una capacità di vedere oltre la massa.

Il 27 dicembre, quando la vita torna alla normalità

Un giorno strano il 27 dicembre, davvero. Si perché ci troviamo nel bel mezzo del periodo di festa, ma in fondo è un giorno come tutti gli altri. In pratica è quel momento in cui ci rendiamo conto di aver esagerato tra il 24 e il 26 e pensiamo di mangiare in modo più leggero. A pranzo e cena, quindi, è l’ora delle verdure e dei prodotti disintossicanti, ma non per tutti ovviamente. C’è chi, invece, rimanda la dieta a dopo le feste e poco si preoccupa dell’ago della bilancia, anzi non controlla proprio per sicurezza.