Capodanno: anno nuovo, via le cose vecchie

 

Quando scatta la mezzanotte del 31 dicembre, scoppia una vera guerriglia e, negli ultimi tempi, confesso che questa cosa mi preoccupa. Mi chiedo come facevo a restare in giro qualche anno fa, intorno a botti e spari e, come ogni festa che si rispetti, non manca mai nessuno che deve esagerare. Eppure c’è una abitudine che non vedo più da parecchio, ma sono sicura che nei piccoli centri italiani o in alcuni quartieri della grandi città, continuerà ad esistere. Se è vero che il fenomeno che porta a Capodanno a liberarsi delle “cose vecchie” resiste, da decenni, aggiungerei per fortuna, non ho più visto stoviglie rotte per strada. Sono sicura però che si tratta solo di un caso.

Il Capodanno: una festa natalizia da ricordare

 

Ho un ricordo di un Capodanno in particolare, non che i precedenti e successivi siano stati meno intensi, ma quello a cavallo tra il 1999 e il 2000 è stato davvero sensazionale. Sono sicura che anche voi avete provato emozioni simili alle mie, per questo ho deciso di raccontarvi la mia esperienza che ancora oggi non riesco a scordare. In quel periodo non mancavo mai ai veglioni di fine anno, perché mi dilettavo a cantare. Negli anni precedenti era stato tutto un divertimento, ma questa volta c’era una certa tensione, palpabile nell’aria. Non mancava, infatti, la solita profezia, come quella di quest’anno che porterebbe la firma dei Maya.

Capodanno: l’emozione arriva a mezzanotte

 

Vi è mai capitato di sentirvi emozionati a Capodanno, in particolare poco prima che scattasse la mezzanotte? A me succede ogni anno. Sicuramente è una sensazione stupida, ma ho sempre l’impressione, forse troppo ottimistica, che l’anno successivo mi porterà nuove gioie e tanti momenti da spendere al meglio e non mi sento mai davvero pronta e provare a dedicarmi alle mie successive attività. Altri dodici mesi, l’immagine di un calendario in bianco tutto da scrivere: che cosa succederà? Allontanate del tutto le nuvole nere delle cose cattive, mi godo la visualizzazione di splendidi viaggi, di interessanti proposte al lavoro, di giorni d’amore felici. Almeno queste è la mia speranza.

YMCA: la canzone di Capodanno

 

Mettiamola come volete, non sarà una canzone prettamente natalizia ma non manca mai a Capodanno. Che sia un veglione o una festa di piazza è sempre presente, si balla in gruppo e fa divertire. Ecco il testo della mitica YMCA:

Capodanno: quale vestito mi metto?

 

E’ un dilemma ogni anno ma, inutile dirlo, la risposta dipende soprattutto dal vostro appuntamento. Io personalmente di rado sono andata ai cosiddetti veglioni e, vi dirò la verità, mai per divertirmi. Si perché quando ero più piccola, tra le mie passioni c’era quella del canto e così per qualche anno mi sono esibita, per così dire, anche durante questi eventi. In quel caso il vestito tutto paillettes e scollature era d’obbligo e alla fine, dopo mezzanotte, si finiva per ballare tutti. Ricordo anche la lacca che rendeva i capelli colorati che ci spruzzavamo a vicenda per divertirci e la mattina dopo tornavamo a casa come zombie.

Poesie per Capodanno

  Poesie per Capodanno  di A. Ferraresi  All’anno vecchio Anno che te ne vai, se mi hai veduto far bizze, dispettucci e cose brutte, nel tuo fardello portale via tutte…

Il Capodanno è sempre stato il 31 dicembre?

 

Ve lo siete mai chiesti? Il Capodanno è sempre coinciso con queste date oppure ci sono state delle modifiche nel corso dei secoli. In rete abbiamo trovato una storia che racconta dei cambiamenti avvenuti in merito, ma dello spirito che ogni anno è sempre comunque lo stesso da sempre: intenso e gioioso.

Una leggenda di Capodanno speciale

Quella che vi andiamo a raccontare è la leggenda di Capodanno di Otto Cima, a metà tra storia, ricordi e tradizioni. Il tutto a celebrazione di una Italia, sempre meravigliosa in passato come nel presente nonostante oltre ai pregi abbia anche qualche difetto: