Quante volte vi avranno detto che se a Capodanno non si mangiano le lenticchie non arriveranno soldi e diventerete poveri? Una possibilità alla quale nessuno crede ma per scaramanzia si gustano lo stesso anche se si è già pieni dalle abbuffate delle ore precedenti. Insieme al cotechino rappresentano un piatto unico e tipico delle festività natalizie. Chi ne mangia un pezzetto prima di brindare avrà molta fortuna. Per prima cosa bisogna dire che è un’altra cosa rispetto allo zampone, visto che il primo è insaccato nelle budella del maiale mentre l’altro nella zampa. Da dove nasce però il cotechino, scopriamo insieme la sua storia e come prepararlo:
E’ nato come un piatto povero della tradizione che consumavano i contadini insieme alle zuppe soprattutto nella zona di Modena e anticamente appannaggio nella preparazione dei salsicciari. Se ne è parlato esplicitamente però soltanto nel 1745 e nel 1746 comparve la prima ricetta. Oggi è così importante grazie al padre della cucina italiana Pellegrino Artusi che ne ha discusso nel testo “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene”.
Gli ingredienti per la preparazione o meglio per cucinare il cotechino sono:
- 30 g di burro
- carne di suino
- 1 cotechino
- 1 cipolla
- 300 g di lenticchie
- olio
- sedano
Fate cuocere il cotechino in una pentola con dell’acqua e se il cotechino è precotto comunque date una occhiata alle istruzioni di cottura. Le lenticchie invece vanno sempre lasciate a bagno nell’acqua per almeno un paio di ore e questa va cambiata almeno un paio di volte. In questo modo saranno piuttosto morbide. Tritate, quindi, sedano e cipolla e mettete il tutto in una padella antiaderente con olio e burro e fate imbiondire. Aggiungete sale e pepe e fate cuocere le lenticchie. Dopo un paio di minuti potete aggiungere il brodo che verserete a poco a poco. Il termine della cottura avverrà in circa 40 minuti. Tagliate il cotechino a fette e disponetelo su di un piatto con le lenticchie prima di servire.