Ve lo siete mai chiesti? Il Capodanno è sempre coinciso con queste date oppure ci sono state delle modifiche nel corso dei secoli. In rete abbiamo trovato una storia che racconta dei cambiamenti avvenuti in merito, ma dello spirito che ogni anno è sempre comunque lo stesso da sempre: intenso e gioioso.
Si scopre in questo modo che, in effetti, delle modifiche ci sono stata anche se minime, visto che prima tutto era spostato di un giorno e ci viene detto anche il perché di questa scelta tanto tempo fa ormai. Addirittura sembra che anche i babilonesi lo festeggiassero ben 4000 anni fa e non sempre è stato legato al Natale. Un anno che passa riguarda non solo una forma di scaramanzia e di traguardo da festeggiare, ma comprende una serie di calcoli e conteggi per eventi quali la semina e gli anniversari che nei tempi antichi erano assolutamente fondamentali.
Tanti anni fa il capodanno tradizionalmente non cadeva nel passaggio tra il 31 dicembre e il 1 gennaio: queste date derivano dal calendario giuliano, adottato nel 46 a.C. da Giulio Cesare, dal quale prende il nome. Il calendario giuliano riprende e modifica il calendario egizio, e una delle modifiche è l’adozione del 1 gennaio come inizio dell’anno, mentre in precedenza cadeva il 1 marzo. Nel 1582 questo calendario è stato sostituito dal calendario gregoriano, che in realtà è una modificazione del calendario giuliano, ed entrato in vigore con la bolla papale Inter Gravissimas (che non è uno sfottò calcistico..) del papa Gregorio XIII, dal quale prende il nome. Il calendario gregoriano compensa lo scarto tra anno solare e anno del calendario adottando l’anno bisestile ogni 4 anni. L’adozione del 1 gennaio come data di capodanno si deve quindi ai romani. Ma in precedenza non era così, come non lo è oggi per tanti popoli. Le tracce più antiche arrivano dagli antichi babilonesi: si narra che cominciarono a festeggiarlo circa 4000 anni fa, e il capodanno cadeva in corrispondenza della prima luna nuova dopo l’equinozio di primavera.