Di canti tradizionali da intonare la notte di Natale ce ne sono tantissimi, ma se i vostri bambini si ostinano a ripetere a memoria i testi imparati a scuola da una decina di giorni ormai, nonostante sia già il primo dell’anno, non deludeteli e insegnate loro un nuovo motivetto. Vicino all’albero di Natale, magari mentre gioca con i regali ricevuti la notte del 24 dicembre, potrete trovare un attimo in questo lungo giorno di festa per divertirvi insieme con nuove strofe, meno conosciute delle mitiche Astro del Ciel o Jingle Bells. Del resto la loro gioia è ancora viva, perchè sanno che le feste non sono finite e il sei gennaio passerà la Befana a riempire la loro calza di doni. I più buoni potranno gustare caramelle e leccornie, i più monelli soltanto carbone e, quindi, certamente dovranno comportarsi bene e magari cantare per la vecchina che segue in bontà il caro Babbo Natale.
Il buon re Venceslao
Il buon re Venceslao, nella notte santa
guardò e vide attorno a se neve alta e bianca,
e la luna che lassù tutto illuminava
vide un povero laggiù che legna cercava.Corri paggio, vieni qua, dimmi chi è quell’uomo.
Dove vive e come sta, dimmi se egli è buono
A una lega e più da qui, presso la foresta,
sotto il monte lui sta lì e vive vita onesta.Noi lo andremo a visitar, prendi cibo e vino,
porteremo da mangiar e legna di pino
Ed il re si incamminò insieme al suo paggio.
Il maltempo lui sfida e il vento selvaggio.Sire non ne posso più, troppo il gelo e il vento.
Arrivare fin laggiù no, non me la sento.
Se i miei passi seguirai con fede e con coraggio
meno freddo sentirai,stammi dietro paggioDietro al re lui cammina, ne seguì le impronte
E del caldo che provò santa era la fonte
Tu sia ricco o misero, dal cielo ci è dato
che chi aiuta il povero poi sarà aiutato.