Ci siamo, è il 25 dicembre e il pranzo è quasi finito: è il momento di rilassarsi un poco e di iniziare a giocare a tombola e a carte. Tuttavia, se questa soluzione vi annoia e non sopportate più di rimanere sonnolenti davanti alle vostre cartelle in attesa che esca il numero che possa farvi guadagnare qualcosa, potete rispolverare con i vostri piccoli qualche canto natalizio. Questo se riuscite a staccarli dal “tombolone” e dalla possibilità magari di mettere in tasca i pochi centesimi che avete messo a premio come ambo, terno, quaterna e così via. Se anche loro cercano qualcosa per distrarsi provate ad intonare il testo che da il titolo al nostro blog e magari avranno anche imparato all’asilo o a scuola. Noi vi forniamo sotto il testo:
Bianco Natale
Quel lieve tuo candor, neve,
discende lieto nel mio cuor.
Nella notte santa il cuor esulta
d’amor, è Natale ancor.
E viene giù dal ciel lento,
un dolce canto ammaliator
che ti dice “Spera anche tu.”
È Natale, non soffrire più.
Oh…oh oh oh oh
E viene giù dal ciel lento,
un dolce canto ammaliator
che ti dice “Spera anche tu.”
È Natale, non soffrire più.
E’ simbolo di rinascita e le parole di speranza contenute tra le righe dovrebbero infondere in chi canta una nuova pace e la speranza che tutto possa migliorare e trovare la sua luce. Del resto il Natale ha soprattutto questo significato: la nascita di Gesù Bambino dovrebbe portare nuovi propositi per grandi e piccini e non la solita noia che prende chiunque dopo aver scartato i regali. Lo shopping natalizio, i classici auguri, l‘albero di Natale e le decorazioni emozionano nel momento che precede il 25 dicembre, ma si consumano nei nostri cuori come candele non appena le feste trascorrono. Non dovrebbe essere così, il Natale è anche una sensazione, una suggestione che resta nell’animo e che dura una vita intera.