Il film delle feste a cavallo tra il 2010 e il 2011, sembra essere definitivamente “La Banda dei Babbi Natale” di Aldo, Giovanni e Giacomo. Il trio comico, è riuscito nell’impresa, quasi impossibile, di battere la collaudata squadra capitanata da De Sica, con il cinepanettone targato Filmauro. Natale in Sudafrica, con la bellissima showgirl argentina, Belen Rodriguez, non è stato in grado di conquistare del tutto i fans e non è servita l’avvenenza fisica o le battute all’italiana:quello che è certamente un classico è stato soppiantato da un altro lungometraggio per famiglie, carico in misura inferiore di doppi sensi e non si tratta neppure della prima volta. Natale in Sudafrica, ambientato nel paese che ha ospitato i Mondiali di Calcio quest’estate non ce l’ha fatta e il premio del film natalizio più visto va , quindi, alla pellicola dei tre simpatici Santa Claus d’occasione.
Ma se è vero che, come si suol dire, “tra i due litiganti, il terzo gode”, a insidiare il posto dei film di Natale 2010 ci ha pensato anche un must per grandi e piccini come Rapunzel- l’intreccio della torre, la nuova fiaba Disney, vero e proprio regalo sotto l’albero. Mentre i bambini sono ancora impegnati a utilizzare i giocattoli ricevuti la notte del 24 dicembre per Aldo, Giovanni e Giacome è il momento di raccogliere grandi consensi e tirare le somme di un lavoro che è stato apprezzato.
Giacomo Poretti ha rilasciato un’intervista al giornalista Luca Dondoni che adesso, a fronte di questo meritato successo, fa quasi sorricdere visto che temevano di fare flop e si trovavano in uno stato perenne di agitazione, ormai ampiamente superato: “Lo ammetto, è una gran bella soddisfazione ma non ci sentiamo di alzare i bandieroni e festeggiare come se avessimo abbattuto un nemico. C’è chi ci sta dicendo che ha vinto la comicità leggera ma di qualità dei nostri Babbi Natale sulla volgarità che spesso fa da collante ai cinepanettoni come Natale in Sudafrica. Non lo so e non voglio entrare nel merito, ma sono contento che la gente abbia di nuovo capito la nostra comicità e la stia apprezzando. Confesso una cosa: prima che iniziassimo le riprese abbiamo contattato dei colleghi che ci hanno, gentilmente, detto di no. Risposte che sottindendevano la diffidenza per chi, come noi, veniva da un insuccesso come il cosmo sul comò. Non li biasimo. I loro nomi non li dirò nemmeno sotto tortura: ma li ricordo tutti“.