Babbo Natale: i bambini ci credono ancora?

 

Me lo chiedo spesso: quanti bambini credono ancora a Babbo Natale? Secondo me non molti. Ai miei tempi, invece, lontani da tecnologie e malizie odierne regalate da tv e attrazioni varie, ancora il mito resisteva. Tuttavia non ricordo se e per quanto tempo io abbia ritenuto che Santa Claus esistesse davvero. Quello che penso è che, in fondo, per me l’importante era ricevere il regalo. Certo una questione piuttosto materialistica, ma era realmente così. Oggi, invece, temo che semmai ci fosse Papà Natale, avrebbe grandi difficoltà alla sua età a cercare di capire quale sia l’ultimo modello di videogioco, di iPod o computer da portare anche a ragazzini in tenera età. Se poi il cellulare non è uno smartphone, il dono è poco gradito.

Pensavo anche che non sarebbe per niente facile trasportare scatoli pure piuttosto grandi in giro per tutto il mondo: i ragazzi non si accontentano certo più di piccole bambole e soldatini. I tempi sono cambiati, ma quanto Babbo Natale ha seguito questa evoluzione? Quanto, poi, è giusto non far vivere i bimbi piccoli con un racconto tanto dolce sul periodo di festa, o è forse meglio dire subito la verità? I soliti dubbi da genitori, ai quali non è facile rispondere per chi ha dei figli.

In tempi di crisi economica, comunque, dubito che il prossimo Natale, che ha l’ombra pure di una possibile fine del mondo, porterà a tutti i bimbi i doni desiderati, che oggi sono costosi più che mai. Il 2012, è un anno ancora più complesso perché riguarda il tanto discusso termine dei tempi, il 21 dicembre. Una interpretazione Maya vorrebbe, infatti, che in questo giorno si concludesse la storia del pianeta, ma in fondo questa antica civiltà ha scelto quest’anno per terminare un ciclo e probabilmente per segnalarne l’inizio di un altro, magari migliore.

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