Babbo Natale ammalato: una favola di Licia Colò

 

Nel periodo natalizio, tutti, anche i personaggi famosi si inteneriscono e scrivono o almeno leggono favole per bambini, ma parlano pure dei loro programmi per la notte della Vigilia e per il 25 dicembre. Licia Colò, ad esempio, nota per il suo amore per gli animali ma anche per i più piccoli ha raccontato in televisione la storia di Babbo Natale ammalato. Noi ne riportiamo il testo:

 

“Lo scorso Natale stava per succedere un disastro. Una brutta mattina, era già passata la metà di dicembre,Babbo Natale si svegliò e si accorse che stava male, ma proprio male. ” Per tutte le slitte!” esclamò Mamma Natale. ” Hai il viso pieno di macchie! Come farò a finire di preparare tutti i regali da sola?” “Mah, comunque è meglio che mi sbrighi” disse tra sè Mamma Natale, ” Adesso devo dare da mangiare alle renne”. Ma quando si aprì la porta della stalla vide qualcosa che la fece restare con tanto d’occhi: anche le renne erano piene di macchie! Allora decise di dare agli animali un cucchiaio di medicina e intanto pensava a cosa c’era ancora da fare. Si mise il cappotto e uscì in giardino, accompagnata dai suoi animali. Durante la notte, insieme alla neve erano cadute in giardino centinaia di lettere indirizzate a Babbo Natale.

 

Mamma Natale e i suoi animali le raccolsero tutte. Mamma Natale lesse tutte le lettere, poi si rimboccò le maniche. C’erano ancora tanti regali da finire, anche se lei e Babbo Natale avevano lavorato sodo per tutto l’anno…anzi per essere precisi fin dal Natale precedente! Per tutto il giorno Mamma Natale non fece altro che segare, tagliare, incollare, avvitare, dipingere,cucire, e alla fine era tutto pronto. Ma ad un tratto le venne un terribile dubbio: senza le renne, come avrebbe fatto a consegnare i regali? Finchè ad un certo punto…” Ho trovato!” esclamò. ” Trasformerò la bicicletta in una macchina volante!” ” E l’aspirapolvere mi darà la spinta necessaria per il decollo!” Poi si mise a cercare in cantina per vedere se c’erano altre cose che le potessero servire. Modificò l’aspirapolvere in modo che soffiasse fuori l’aria, invece di aspirarla. Poi collegò i pedali al motore: più forte si pedalava, più veloce si andava. Ecco fatto! Alla fine la macchina volante era pronta, e Mamma Natale era molto contenta. Mamma Natale attaccò ad ogni regalo un bigliettino con il nome di chi lo doveva ricevere, poi sistemò i regali nel cesto. Un paio erano davvero troppo grandi e crearono qualche problema! Alla fine indossò il mantello rosso con il cappuccio. Nessuno l’avrebbe riconosciuta! Fuori faceva molto freddo. Mamma Natale ripulì dalla neve un pezzo di sentiero e preparò la pista di decollo. Poi l’oca e la gallina cominciarono a sbattere le ali, mentre lei pedalava più forte che poteva: e pedala e pedala e pedala…alla fine la bicicletta si sollevò nell’aria della notte. Mamma Natale stava volando! E continuò a volare e a volare finchè non vide in lontananza una piccola città. Allora girò la bicicletta in quella direzione e atterrò sopra un tetto pieno di neve. Legò una fune attorno al camino e si lasciò scivolare dentro. Ma guarda! Il mantello rosso tutto sporco! Come farà Babbo Natale ad averlo sempre pulito? Mamma Natale continuò ad andare su e giù peri camini per tutta la notte, finchè anche l’ultimo regalo non fu consegnato e tutti i cesti non rimasero vuoti. Adesso poteva tornare a casa”.

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