Regali di Natale, meglio la sorpresa?

Quanto vi piacciono le sorprese? Quanto invece preferite rischiare di ricevere qualcosa che proprio non gradite o che avete già ricevuto, pur di aprire con curiosità il pacchetto il 24 dicembre? In più, magari, non vi va di ferire chi sta preparando per voi un pensierino mostrandovi fin troppo diretti nel dire che cosa in realtà vi farebbe piacere trovare sotto l’albero di Natale. E’ un gran bel problema, davvero. Si perché anche io mi sono sempre posta la stessa domanda e non ho mai trovato una risposta netta.

La filastrocca dei Re Magi

 

Reali misteriosi anche se la loro storia è ben spiegata, vestiti con abiti eleganti e pronti a portare i loro doni a Gesù Bambino. Armati soltanto di un amore immenso, senza conoscere la strada e guidati dalla stella cometa, pura sapendo a quanti e quali pericoli andavano incontro non si sono mai persi d’animo. Un vero simbolo e un modello di comportamento il loro in tutte le epoche e, alla fine, i loro sacrifici sono stati premiati. Sono riusciti, quindi, a regalare al neonato divino oro, incenso e mirra e a celebrare al meglio il lieto evento.

Dolci di Natale avanzati, ricicliamo il torrone

 

Tra i tanti dolci di Natale che finiscono nel cestino terminata la festa o vanno a male, c’è anche il torrone. Non dite di no, tra cesti che regalano al lavoro, qualcosa che comprate voi e ciò che portano i vostri cari, del resto, neanche se siete grandi amanti degli zuccheri riuscirete a finire tutto. Il torrone, in particolare, è poi molto complesso in quanto non si può nemmeno inzuppare nel latte e appare molto grasso. Sono moltissime le persone che dall’inizio dell’anno iniziano una dieta serrata per evitare di ingrassare troppo. Allora che fare? Fuori discussione l’idea di buttare via tutto, ma “riciclarlo” con una buona ricetta si può. Scopriamone una in particolare:

Dolci di Natale avanzati, ricicliamo il pandoro

 

Pandoro o panettone, ognuno ha i suoi gusti. Personalmente non impazzisco affatto per i canditi e quel sapore amarognolo tipico del secondo, per cui preferisco il primo. Lo trovo più delicato e mi piace molto lo zucchero a velo. In effetti, prima non lo gustavo proprio, tuttavia di recente ne ho riscoperto il piacere di mangiarne una fetta per le feste. Come ogni anno, però, vedo in tutte le case la brutta fine dei  dolci natalizi, soprattutto perché ognuno ne porta degli altri quando va a trovare qualcuno. Non soltanto in tempi di crisi ma, praticamente sempre, buttare tanta roba regolarmente pagata non è giusto, anche per rispetto di chi non può permettersi certi lussi. Ecco che, quindi, è importante riciclare il più possibile i dolci, a cominciare proprio dal mio amato pandoro. Le ricette in merito sono tantissime. Vediamone insieme una:

Dolci di Natale avanzati, ricicliamo il panettone

 

Quando si avvicinano le festività natalizie c’è inevitabilmente la corsa all’acquisto. Non parliamo solo di doni da mettere sotto l’albero, ma anche di cibo che pensiamo di offrire agli amici quando verranno a farci gli auguri o ai parenti che inviteremo per i giorni cruciali. Il rischio è sempre quello di riempire il carrello inutilmente e, quindi, di esagerare. In effetti, chiunque passerà da casa nostra ci porterà da mangiare oltre ai regali e così non si riuscirà a consumare tutto. Considerando che, soprattutto i dolci, possono scadere piuttosto velocemente, è indispensabile non buttarli, ma riuscire a riciclarli. Vediamo come comportarci con il panettone.

Albero di Natale: palline colorate o monocolore

 

Sembra un dettaglio di poco conto, ma è fondamentale. Vi piace l’albero di Natale addobbato con palline di un unico colore, al massimo due o allegro e carico di qualunque gradazione cromatica? Immagino che risponderete con la prima ipotesi e invece, non so voi, ma io sono cresciuta con questo simbolo natalizio riempito di colori differenti e mi piaceva tantissimo. Adesso in tutte le case c’è molto ordine in questo senso e l’unico elemento più curioso che ci si può concedere è quello di scegliere ad esempio di addobbarlo in viola o in fucsia, se proprio si vuole scegliere un tocco fashion.

L’albero di Natale, un accessorio di moda?

 

In un’epoca in cui o sei in o sei out, anche gli oggetti diventano protagonisti di mode passeggere e catalizzano l’attenzione del pubblico soltanto per un periodo di tempo limitato. Tutto, ovviamente, tranne l’albero di Natale ad esempio che non perde smalto e, anzi rispetto ad un tempo, quando doveva vedersela con il primato del presepe, ora finisce in prima linea in tutte le case. Tuttavia, pure questo elemento fondamentale della festa cambia e diventa più moderno. Un tempo c’erano le palline colorate e poi, piano piano, le famiglie inserivano altre decorazioni che avevano ricevuto e conservato nel corso del tempo. Oggi, invece, ogni anno le possibilità sono così tante che la tentazione di cambiarlo c’è e si finisce per raccogliere addobbi in quantità industriale. Magari, poi, finiranno nel cestino ancora nuovi, solo perché serve nuovo spazio. In particolare, cambiano le gradazioni cromatiche delle palline che negli ultimi tempi sono del tutto fashion e dal classico rosso, passano al fucsia e al viola, ma solo per fare un esempio. Ci sono poi anche gli alberelli che si muovono o quelli parlanti.

Natale con parenti e amici: momenti da ricordare

 

Le generazioni si susseguono e noi stessi cresciamo, ma di certe cose finiamo per non renderci mai conto. Fa proprio parte dell’essere umano, non riuscire ad apprezzare in linea di massima, nulla di quello che ha se non quando lo perde. In questo modo, ogni Natale, diventa una tortura perché bisogna incontrare parenti che di solito non si frequentano. Spesso lo stessso succede per gli amici.Bisogna anche prendere regali e spendere dei soldi, che in tempi di crisi sono sempre troppo pochi, per chi non rivedremo più dopo la nascita di Gesù Bambino. Eppure questa potrebbe essere, invece, una occasione per organizzare ancora e vivere vicino ai consanguinei il più possibile. Non di rado, scomparse improvvise poi comunque ci spezzano il cuore e ci fanno pentire di essere stati così evasivi e sfuggenti nei momenti, rari, in cui si stava insieme.