Vacanze di Natale lontani dalla famiglia

 

Ho un animo nostalgico e romantico e, nonostante l’età avanzi, resto sempre molto attaccata alla famiglia, agli affetti e alle tradizioni. Magari sbaglio, forse resto legata esageratamente al passato, ma per me, che amo i viaggi e allontanarmi, diventa difficile non restare con i familiari nel periodo di Natale. Certo sono tantissime le persone, soprattutto giovani, oggi, che non hanno problemi di questo genere, ma non è così per me. L’unica volta che mi sono trovate da amici altrove, la notte del 24 dicembre, non posso certo dire di non essermi divertita, ma mi mancava il nostro albero, i piatti tipici e il sorriso di chi mi ha visto crescere. Mi chiedo allora, sono un caso raro oppure in questo periodo dell’anno ci si scopre ancora più affettuosi e in cerca di chi si conosce da sempre?

Natale e canti durante la Messa

 

Un amore che non si placa con i secoli e che, a prescindere dal consumismo e dalle tradizioni dimenticate, in qualche modo molti uomini sentono. Questo in particolare quando si avvicina quel periodo in cui tutti sono più  buoni e ricettivi, quel mese dell’anno in cui arriva il Natale. I fedeli e anche quelli che meno credono, amano ricordare la nascita di Gesù Bambino, anche con i canti che nei secoli si sono succeduti in continuazione e molti sono rimasti impressi nella mente e molto famosi, come questi che vi riportiamo:

Natale ballando su musiche anni Novanta

 

Quali sono le vostre canzoni preferite degli Anni Novanta? Se non siete giovanissimi non avrete problemi a rispondere. Nel periodo natalizio, magari vi capiterà di partecipare a feste a tema o magari di organizzarle voi e se volete restare su questo decennio in particolare, ecco la nostra lista:

Jesus refulsit omnium: tradizionale canto natalizio in lingua latina

 

E’ un canto tradizionale natalizio che oggi non si sente più soprattutto perché è in lingua latina. In effetti, la notte di Natale quante volte vi è capitato di assistere ad una messa in cui la parte iniziale è recitata in questa antica lingua, che segna le radici della nostra attuale? Il significato preciso di Jesus refulsit omnium è “Gesù luce di tutte le nazioni” o “Gesù illumina tutto”. Che cosa ha di particolare questo testo? La sua peculiarità è che è molto antico, essendo stato scritto nel  IV secolo da Sant’Ilario di Poitiers. Addirittura ha anche un primato: è considerato il più vecchio inno sulla Natività e nel Medioevo si poteva ascoltare molto spesso. Veniva intonato nella Chiesa Inglese durante la messa per l’Ottava di Epifania ed era conosciuto dai fedeli. Più recente, ma comunque risalente al 18esimo secolo è invece Come Thou Long Expected Jesus, anch’esso dal valore storico. Ecco i due testi di due inni che sono sopravvissuti nei secoli e che sono giunti fino a noi:

Venite Adoriamo, un canto tradizionale di Natale

 

Immaginate un bambino appena nato che miracolosamente resiste al freddo e al gelo natalizio, dentro ad una grotta. A riscaldarlo nessun mezzo della tecnologia moderna, ma solo il fiato del bue e dell’asinello e tanti uomini in grado di capire che questo piccolo avrebbe salvato il mondo, cambiandolo per sempre. Un scena molto profonda spiritualmente e se il periodo della sua venuta al mondo, è solo convenzionale di certo questo evento ha avuto una grande eco all’epoca. Si dice che chi canta prega due volte e, allora, per meglio celebrarlo nel corso dei secoli sono state scritte delle canzoni da riproporre nel periodo e in generale nel corso dell’anno. Ebbene, Venite Adoriamo che tutti i fedeli conoscono resta tra le più famose.

31 dicembre, un bacio sotto il vischio

 

Quante volte ne abbiamo sentito parlare e nel corso degli anni siamo rimaste in trepidante attesa, nella speranza che capitasse anche a noi. Il bacio sotto il vischio è davvero romantico e il 31 dicembre, chi sogna il grande amore o aspetta un annuncio che ricorderà a vita, sente scoppiare il cuore dall’emozione. Da dove deriva questa usanza? Bisogna farla risalire, addirittura alla tradizione celtica ed è tutta dedicata al Capodanno.

Il 27 dicembre, quando la vita torna alla normalità

Un giorno strano il 27 dicembre, davvero. Si perché ci troviamo nel bel mezzo del periodo di festa, ma in fondo è un giorno come tutti gli altri. In pratica è quel momento in cui ci rendiamo conto di aver esagerato tra il 24 e il 26 e pensiamo di mangiare in modo più leggero. A pranzo e cena, quindi, è l’ora delle verdure e dei prodotti disintossicanti, ma non per tutti ovviamente. C’è chi, invece, rimanda la dieta a dopo le feste e poco si preoccupa dell’ago della bilancia, anzi non controlla proprio per sicurezza.