E’ una canzone di Natale in latino, una lingua sempre importante perchè riguarda le origini del nostro idioma ma ormai piuttosto obsoleta, eppure chi non conosce il tipico canto, Adeste Fidelis? Di natura tipicamente religiosa viene insegnata ai bambini già all’asilo e non manca alla fine delle recite scolastiche che annunciano le vacanze festive. Quando le mamme iniziano a decorare la casa e a preparare dolci natalizi, quando gli amici arrivano in casa per i consueti auguri e si addobba l’albero, questa musica riescheggia nell’aria e annuncia la festa nel modo più tradizionale. Non si conosce con esattezza la paternità del testo, in quanto non sono mai stati ritrovati dei documenti che parlassero del reale autore, ma si sa con certezza che il copista è stato sir John Francis Wade. Nei secoli scorsi, infatti, non tutti sapevano scrivere o avevano voglia di farlo e, quindi, pagavano coloro che potevano trascrivere su carta un’opera. La melodia, sarebbe perciò stata ripresa da un tema popolare irlandese per uso cattolico, in una cittadina della Francia. Di seguito il testo in lingua originale e poi tradotto in italiano. Viene scelto durante la notte del 24 dicembre o, generalmente, il 25 e riproposto durante la Santa Messa per la nascita di Gesù Bambino:
Adeste Fidelis
Adeste Fideles
Laeti triumphantes
Venite, venite in Bethlehem
Natum videte
Regem angelorum
Venite adoremus
Dominum
Cantet nunc io
Chorus angelorum
Cantet nunc aula caelestium
Gloria, gloria
In excelsis Deo
Venite adoremus
Dominum
Ergo qui natus
Die hodierna
Jesu, tibi sit gloria
Patris aeterni
Verbum caro factus
Venite adoremus
Dominum
Adeste Fidelis-Traduzione
Presentatevi, fedeli, lieti esultanti:
venite, venite a Betlemme.
Guardate colui che è nato, il re degli angeli.
Venite, adoriamo il Signore.
Ecco lasciato il gregge, all’umile culla
i pastori chiamati si affrettano.
E noi, esultanti al passo, corriamo.
Venite, adoriamo il Signore.
Lo splendore eterno dell’eterno Padre
velato nella carne vedremo,
Dio bambino avvolto dalle fasce.
Venite, adoriamo il Signore.