Che Natale sarebbe senza di doni sotto l’albero? Il 24 dicembre e i giorni che seguono, sono ormai così carichi di tradizioni che non potremmo di certo farne a meno. Ce li aspettiamo, da chi ci vuole bene e anche dai semplici conoscenti e a volte non sappiamo nemmeno perché ce li stiamo scambiando, ma va bene così. E’ una visione forse fin troppo romantica e consumistica del periodo, ma nel tempo ci siamo abituati a scartare i nostri pacchetti e da questo punto di vista sembriamo non crescere mai. Non dite che non vi importa di poterli scoprire togliendo la carta della confezione: tutti aspettano con ansia di finire il cenone per divertirsi e sorridere accanto ai simboli della festa. Non si spenderà tanto, soprattutto adesso che c’è la crisi, ma quei rituali non possono sparire e fanno parte della nostra vita più di quanto pensiamo. Ecco perché nel tempo, i doni natalizi sono stati pure fonte di ispirazione per poesie e componimenti d’autore. Rime baciate o semplici letture che riportano direttamente alla nostra mente, quella sottile emozione che ci coglie impreparati ogni anno.
Se credete di essere immuni alla gioia del Natale vi sbagliate di grosso, vi conquisterà potete starne certi e tornerete a sorridere, anche se questa magari non è la vostra festa preferita. Viva il Natale.
I regali di Natale di K. Jackson
Non guardare nei cassetti,
sugli armadi e sotto i letti,
non scartare nessun pacco,
non aprire nessun sacco,
non frugare nelle sporte
se Natale è già alle porte.
Non pigliare il pacchettino
consegnato al postino
e non scuoterlo per bene
per saper cosa contiene:
indagare è sempre male
sui regali di Natale.
Non far finta di dormire
per poi startene a sentire
cosa dicono i più vecchi.
Chiudi gli occhi e poi gli orecchi:
è maggiore la sorpresa
dopo «cieca» e «sorda» attesa.