Baldassarre, Melchiorre e Gaspare: li conosciamo con questi nomi i Re Magi ma dovunque è così? Sembra di no, secondo le testimonianze che abbiamo trovato in rete e che vi riportiamo. Ogni epoca e popolo vedono, infatti in modo differente la storia legata a questi importanti personaggi della Natività:
“Il Vangelo arabo dell’infanzia, che li considerava dei re, li chiamava Hormizdah, re di Persia, Yazdegard, re di Saba, e Perozadh, re di Seba. In altre cronache del Medio Oriente li ritroviamo con altri nomi ancora: Larvandad, Hormisdas, Gushnasaph, Kagba, o Badadilma. Fu l’Excerpta Latina Barbara che diede loro i nomi che sono giunti fino a noi: Melchiorre, Gasparre e Baldassarre. Le prime raffigurazioni nell’arte cristiana li vedono molto simili e vestiti con abiti persiani, ma alla fine prevalse l’abitudine di raffigurare i tre come rappresentanti di tutte le parti del mondo e ognuno di loro assunse caratteristiche proprie. Alcune fonti consideravano l’Europa, l’Asia e I Africa come i rispettivi paesi d’origine; mentre altre facevano riferimento alla Persia, all’Arabia e all’lndia. Un’altra tradizione li considerava discendenti di Sem, Cam e Jafet, i figli di Noè. A partire dal VI secolo, uno dei Magi cominciò ad essere raffigurato come un uomo di colore e dopo la scoperta del Nuovo Mondo nel XV secolo i pittori del Rinascimento erano soliti raffigurare uno dei tre Magi come un capo indiano. I Magi stavano a rappresentare non solo le diverse razze, ma anche le diverse età della vita: giovinezza, maturità e vecchiaia, Ma chi dei tre rappresentava ognuna di queste cose? Molti artisti e scrittori, come lo pseudo-Beda, identificavano Baldassarre come il re nero, ma l’autorevole cronista medievale Giovanni da Hilldesheim dice che Gasparre era «un nero Etiope, e di questo non si può dubitare. Per altri Melchiorre era il vecchio re e Gasparre il giovane, mentre per altri era Gasparre quello più anziano. Da questo momento in poi non abbiamo più fonti autorevoli, e la confusione è destinata a continuare. Molte scritture apocrife e cronisti medievali hanno raccontato le loro storie sulle peregrinazioni dei Magi prima e dopo la visita al Bambino Gesù, e ognuno di loro aggiungeva un particolare episodio o enfasi. La maggior parte è concorde nel ritenere che i Saggi avessero avvistato la stella separatamente e l’avessero seguita ognuno per una strada diversa prima di incontrarsi alle porte di Gerusalemme. Qualcuno, ironia della sorte, li fa incontrare sul Golgota, dove Gesù sarebbe stato in seguito crocefisso. Secondo alcune narrazioni, dopo aver presentato i loro doni a Maria, essi ricevettero in cambio dei regali: una fascia del bambino, del pane, un ritratto o (secondo il viaggiatore veneziano Marco Polo) una scatola contenente una pietra magica. La fascia si rivelò indistruttibile alle fiamme e la pietra ardeva di fuoco sacro, ed entrambi i doni furono venerati dai Persiani che furono testimoni di questi miracoli. La storia più diffusa sui Magi è quella in cui si narra del loro viaggio di ritorno in India, dove furono convertiti da San Tommaso. Dopo essere stati nominati arcivescovi ed aver condotto una vita esemplare all’insegna della misericordia e della pietà, essi morirono e furono seppelliti insieme . Nel IV secolo i loro corpi furono recuperati da Sant’Elena, madre dell’imperatore Costantino, e portati prima a Costantinopoli, capitale dell’Impero Romano da poco convertitosi al Cristianesimo, e poi a Milano. Quando la città fu conquistata e razziata dall’imperatore tedesco Federico Barbarossa nel 1164, egli ordinò che le reliquie dei Magi fossero portate a Colonia, dove furono accolte con grande solennità e collocate nell ‘imponente cattedrale gotica che è ancora oggi è la loro dimora. Secondo una leggenda, l’ultima volta che i Magi si incontrarono tutti insieme fu per celebrare il Natale nel 54 D.C.; un racconto affascinante ma anacronistico, perché il Cristianesimo istituirà la festa della Natività solo molti anni dopo. È vero invece che questi “maghi guidati dalla stella” hanno fatto parte del Natale fin quasi dall’inizio delle celebrazioni del Natale.