Oggi si festeggia la Pasqua, cioè il giorno della Resurrezione di Gesù, morto in croce per noi e le celebrazioni religiose in tutta Italia sono tantissime, dopo una settimana di eventi a ricordare la sua Passione. Dovrebbe essere un periodo spiritualmente molto elevato, un pò come il Natale. Ricordo che da piccola, addirittura, il Sabato Santo, mia madre non mi faceva nemmeno accendere la radio per ascoltare la musica, in segno di rispetto. Ancora adesso ho un senso di soggezione in questo giorno, ma in generale si tratta di tradizioni che non segue quasi più nessuno nel frenetico vivere quotidiano. Io però, come molte altre persone, continuo a sentirmi più legata al Natale che attendo ogni volta con tanta gioia come quando ero bambina.
Non credo proprio che si tratti dei regali che potrei ricevere, penso di trovarmi in una fase di disincanto in questo senso. La nascita di Gesù Bambino e il periodo immediatamente precedente all’evento sono davvero particolari. Nell’aria si respira qualcosa di diverso e dalle case splendide decorazioni rendono le città più belle. Dai negozi poi vengono rimandate musiche tipiche e la gente appare più sorridente. Ecco che, infatti, c’è chi rispetto a noi che adoriamo il Natale ha una reazione del tutto contraria. Lo odia perché pensa di essere costretta a sorridere anche se non se ne ha voglia. Questa tendenza conferma che solo vivendo la festa profondamente dentro al proprio cuore si può apprezzare.
Negli ultimi anni i negozi hanno iniziato sempre prima a presentare i loro alberi di Natale e a rendere tutto più festoso e colorato. L’anno passato, addirittura, si notavano Babbo Natale e palline colorate già ad ottobre. Certo, un pò una esagerazione ma che permette di prolungare il periodo di festa e di provare a trasformare il proprio mondo fino a renderlo perfetto e pieno d’amore.