Non vengo certo dal Nord e la neve, per me, è sempre stata rara almeno quanto lo zucchero filato che la mamma non mi comprava per non creare problemi ai miei dentini. Certo a volte capitava ma, insomma, alle fiere non era l’abitudine costante. Torniamo a noi: vivendo al Sud, quel manto bianco lo vedevo veramente di rado, tante volte quanto le dita di una mano avrò notato dei fiocchi ma solo andando alle quote più alte. Una volta però, il 25 dicembre, è stato baciato da questo evento più unico che raro. Quell’anno si festeggiava da noi la nascita di Gesù Bambino e la mamma era indaffarata con i suoi lunghissimi menù.
Le previsioni che ai tempi non erano molto affidabili, avevano in fondo parlato di instabilità meteorologiche e di possibili precipitazioni nevose, ma non non ci credevamo. Quando mai era successo. A mezzogiorno in punto, invece, ecco che dal cielo piccoli fiocchi bianchi sono arrivati. Certo non immaginate neve in quantità, ma quei pochi momenti di freddo intenso e di atmosfera ancora maggiormente natalizia ci hanno rallegrato il cuore.
Ricordo che il pranzo è stato ancora più allegro e tutti uscivamo fuori ogni tanto a scattare qualche immagine. Il fatto è che non era ancora il tempo delle digitali e, quindi, dovevamo aspettare di sviluppare le foto dal fotografo per ricordarci del felice evento. E’ stato un bellissimo Natale, il mio primo e raro con la neve ed, infatti, lo ricordo ancora. Avrò avuto tra i sette e i nove anni e aspettavo i miei cugini per poter scendere a toccarla. Purtroppo, essendone caduta molto poca si è subito dissolta e non abbiamo fatto in tempo. Siamo tornati a casa delusi ma felici per averla almeno vista e abbiamo ripreso a giocare con i nostri doni, ricevuti la sera precendente.