Vi abbiamo parlato della curiosa leggenda di Haken e adesso finalmente è arrivata la fine. I vostri bambini saranno riusciti ad addormentarsi o aspettano di conoscere il termine del racconto? In ogni caso, eccolo qua:
Qualche giorno dopo, Haken Barbadirame disse ancora: “Oggi resterò io a badare al bambino; tu devi andare a palazzo, perché ammazzeranno un maiale, e ci vuole il tuo aiuto per fare le salsicce. “Io, a fare salsicce?” proferì la principessa, “sono buone, le ho mangiate diverse volte, ma non le ho mai fatte in vita mia!” Il mendicante replicò che ad ogni modo doveva andare perché era volere del principe, e che se non sapeva farle, bastava che seguisse il lavoro degli altri; e detto questo, le comandò di rubarne un pò e di portargliene a casa. “Neanche per sogno,” replicò ella, “non ti ricordi più cosa mi è successo l’ultima volta?” “Eh bhè, imparerai. E poi chi lo sa che questa volta tu la faccia franca?” disse Haken. Poi, come l’altra volta, quando lei fu fuori della capanna, lui fece una corsa, e raggiunse la reggia prima di lei; si rivestì dei suoi bei abiti regali, e l’aspettò in cucina. La principessa fece le salsicce insieme agli altri, poi fece come le aveva imposto il marito: si riempì le tasche di salami e salsicce. E quando fu sul punto di andarsene, riecco il principe, dire: “La moglie del mendicante è stata di mano lunga, l’ultima volta. Sarà meglio controllare che non si sia data da fare anche questa volta.” Così cominciò a frugarle nelle tasche, e alla vista del maltolto andò nuovamente su tutte le furie, gridando e minacciando di chiamare le autorità e farla sbattere dentro. “Vi prego, Maestà, abbiate pietà di me e lasciatemi andare!”supplicò ella, piangendo amaramente, “ho fatto solo ciò che mi ha imposto mio marito.” E il principe: “Meriteresti di essere castigata a dovere, ma per pietà del mendicante, ti condonerò il furto anche questa volta.” E la lasciò andare; poi corse a cambiarsi, e in un battibaleno rientrò alla capanna prima del suo arrivo. Ella raccontò la nuova disavventura al marito, giurando e spergiurando che questa volta sarebbe stata veramente l’ultima, e che per nessun motivo avrebbe rubato ancora.
Ma poco tempo dopo, Haken disse alla moglie: “Il principe sta per sposarsi, ma la sposa è malata, e quindi il sarto non può prenderle le misure per l’abito nuziale. Così, il principe ha deciso che siccome fisicamente sei alta esattamente come la sposa, andrai tu al posto suo a farti prendere le misure. E così, già che ci sei, se stai attenta a non farti scorgere dal sarto mentre taglia, puoi metterti in tasca qualche scarto grosso di stoffa, con cui mi potrò fare un giaccone nuovo.” “Assolutamente no, non se ne parla di rubare; ricordati com’è andata l’ultima volta” replicò la principessa. “Bhè, è ora che ti fai furba e impari come si fa, e poi forse stavolta ti andrà bene” disse Haken. Ella non voleva, ma dovette a tutti i costi ubbidirgli. Si fece prendere le misure dal sarto, e mentre quello era intento a cucire, afferrò i tagli più grossi e se li mise in tasca; e quando stette per andarsene, il principe disse: “Dobbiamo controllare che la ragazza non si sia intascata qualcosa anche questa volta.” Così, controllò lui stesso nelle sue tasche, e quando ci trovò la stoffa, andò nuovamente in collera, e furibondo, ricominciò a minacciarla; ma ella, disperata, lo supplicò di perdonarla, perché anche questa volta aveva dovuto ubbidire agli ordini del marito. Il principe disse che si sarebbe meritata una severa frustata, ma che anche questa volta l’avrebbe lasciata andare per pietà nei confronti del povero mendicante. Tutto andò come le volte precedenti; quando ella rientrò, lo trovò già lì ad aspettarla con il bambino. “Che il cielo mi aiuti!” invocò la principessa; “tu sarai la mia rovina, se continuerò a darti retta e a commettere cattive azioni. Per poco il principe non mi mandava in galera anche questa volta!”
Qualche tempo dopo, Haken disse: “Il principe vuole che tu vada in chiesa al posto della sposa, perché è ancora malata, ma non vuole rimandare le nozze. Perciò andrai al matrimonio al suo posto, così è il suo volere; ha detto che tanto, nessuno potrà accorgersi della tua identità, poiché tu e la vera sposa siete identiche. Quindi domani farai come ti ho detto e andrai alla reggia.” “Secondo me vi siete bevuti il cervello, tutti e due” rispose la principessa; “ma ti pare che, conciata come sono, posso passare per una sposa? Guardami! Hai mai visto una stracciona più mal ridotta di me?” “Fosse anche così, il principe così vuole, e così farai” rispose tagliando corto Haken. Volente o nolente, dovette proprio andare, e quando fu al palazzo, fu vestita di tutto punto, e alla fine era così splendidamente bella, come nessuna principessa si era mai vista. Fu preparato il cocchio della sposa, e quando fu condotta in chiesa, ella presenziò alle nozze al posto della sposa, e al ritorno ci furono balli e grandi festeggiamenti. Ma proprio mentre stava per danzare col principe, un bagliore di luce venire da fuori l’allertò: era la capanna nel bosco che andava a fuoco. “Oh mio Dio! La capanna sta bruciando, con dentro il mendicante e il mio bambino!” gridò dal terrore, e per poco non svenne. “Non preoccuparti, guarda: eccoti il mendicante, ed ecco qui il tuo bimbo, e lascia pure che la capanna bruci” disse Haken Barbardirame. Ciò detto, la principessa riconobbe nel principe il mendicante, e allora ci fu finalmente la vera gioia e tanta allegria per tutti. Ma da quel momento, non ho saputo più niente di loro.