Le poesie oggi possono sembrare superate, soprattutto se servono ad augurare un felice anno nuovo. Tuttavia ce ne sono alcune che rappresentano dei veri e propri inni di gioia da leggere e dedicare a chi si ama. Ecco le nostre preferite:
Il primo giorno dell’anno
Il primo giorno dell’anno
Lo distinguiamo dagli altri
come
se fosse
un cavallino
diverso da tutti
i cavalli.
Gli adorniamo
la fronte
con un nastro,
gli posiamo sul collo sonagli colorati,
e a mezzanotte
lo andiamo a ricevere
come se fosse
un esploratore
che scende da una stella.
La terra accoglierà questo giorno
dorato, grigio, celeste,
lo bagnerà con frecce
di trasparente pioggia
e poi lo avvolgerà
nell’ombra.
Eppure
piccola porta della speranza,
nuovo giorno dell’anno,
sebbene tu sia uguale agli altri
come i pani
a ogni altro pane,
ci prepariamo a viverti in altro modo.
All’anno che muore
Addio, anno che muori,
io ti saluto
con malinconia;
io ti saluto
con il pianto in cuore;
perchè stanotte
tu ti porti via
un pò di me,
un pò del mio passato.
Addio, anno che muori,
addio senza rancore,
anche se stanotte
con te muore
un pò di me,
un pò della mia vita.
Anno vecchio e anno nuovo
Tin-tin, l’orologio rintocca.
Tin-tin, quanti colpi ha suonato?
Tin-tin, qual è l’ora che scocca?
Tin-tin, qualcheduno ha bussato!
Anno vecchio, tin-tin, ti saluto!
Anno nuovo, tin-tin. benvenuto!
Anno nuovo
Indovinami, indovino,
tu che leggi nel destino:
l’anno nuovo come sarà?
Bello, brutto o metà e metà?
Trovo stampato nei miei libroni
che avrà di certo quattro stagioni,
dodici mesi, ciascuno al suo posto,
un carnevale e un ferragosto,
e il giorno dopo il lunedì
sarà sempre un martedì.
Di più per ora scritto non trovo
nel destino dell’anno nuovo:
per il resto anche quest’anno
sarà come gli uomini lo faranno.