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Natale 2011 in Messico: una tradizione che si rinnova

 

No, non volete assolutamente trascorrere un altro anno tra parenti quasi del tutto sconosciuti che si ripresentano per le feste. Siete stanchi di abbuffate esagerate, di regali anche costosi da comprare per tutti e l’unico vostro divertimento è addobbare la casa prima del 25 dicembre. Se siete riusciti a mettere qualcosa da parte, una soluzione potrebbe essere quella di partire per il Messico tra storia e archeologia per una festa da trascorrere proprio in modo speciale anche se a molte ore di volo dall’Italia.

Da queste parti nei giorni precedenti alla Natività, quindi prima del Natale le tradizioni sono molto sentite e particolari e antiche visto che risalgono alla  metà dei XVI secolo. Con las posadas, si ripropone il momento dell’arrivo a Betlemme di Giuseppe e Maria e si ricordano anche le ansie per trovare un alloggio fino al momento in cui poi si fermarono in una mangiatoia.

 

In particolare il termine «Dar posada» significa ospitare un viandante. Per Natale, nella posada si trovano gli stessi protagonisti di questo evento storico di richiamo internazionale e che da inizio alla festa più bella dell’anno. Ecco che per l’occasione un corteo segue Giuseppe e Maria che sono due bambini con vestiti d’epoca o dei piccoli che portano delle statue dei santi che chiedono di casa in casa di poter essere accolti. Tutti danno loro esito negativo e, alla fine,  la processione riprende al suono degli strumenti musicali, intervallato da preghiere e canti di litanie. Quando si arriva all’alloggio giusto con un canto viene chiesta “posada” e la risposta viene fornita attraverso un altro coro. La porta si apre e vengono accolti Giuseppe e Maria. Si prega tutti insieme e si offrono dolci e bevande. Si termina con il gioco della pinata, una pentola di terracotta che noi conosciamo con il nome di pignatta appesa ad una corda che un bambino bendato dovrà rompere colpendola con un bastone. Queste sono  piene di frutta, dolci e giocattoli.

 

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