La parola presepe o presepio per utilizzare il termine più antico, deriva dalla parola latina praesepium, ossia “recinto chiuso”. Questo ci da l’idea di quanto antica sia la tradizione del Natale e di quanti personaggi anche storici ne abbiano parlato nei secoli. Tra i primi a descrivere questa festa e quello che si prova furono Luca e Matteo i quali narrarono della nascita di Gesù in una mangiatoia.
A questa immagine semplice della Natività, piano piano, si andarono ad aggiungere altri personaggi: dal bue all’asinello, fino ai famosi pastorelli intenti nel loro mestiere tipico o carichi di doni da offrire a Gesù Bambino. Ancora fu inserita sulla grotta la stella cometa e si intravidero i Re Magi che la seguivano. Ben presto perciò la mangiatoia divenne una grotta e il paesaggio intorno si arricchì di casette, vegetazioni e colori.
E’ noto che il primo esempio di presepe completo si ebbe nella chiesa di S. Maria Maggiore a Roma e piano piano la tradizione si diffuse, tanto che ogni chiesa dovunque sfoggiava la propria creazione. Le varie scene della nascita di Gesù erano decorate con oro, argento, gioielli e pietre preziose. Si passò poi al presepe vivente che fu ideato e realizzato addirittura da S. Francesco D’Assisi, che nel 1224 decise di rappresentare la nascita di Gesù il più fedelmente possibile. Ecco che scelse il paese di Greccio (RI) e vi inserì figure intagliate e animali veri. In questo modo intendeva lanciare un messaggio a tutti: ricchi e poveri e ci riuscì perchè fu apprezzato e conosciuto in tutto il mondo. Importanti sono stati a partire dal Settecento soprattutto i presepi napoletani con statue vestite riccamente e scenografie in sughero anche abbastanza fantasiose. In Italia in generale si usano stili e tecniche molto diverse con materiali che vanno dalla carta, al legno fino ad arrivare a gesso, terracotta, cartapesta e manichini con abiti in stoffa.