Il Natale ha ispirato anche Eugenio Montale, che ci ha regalato una poesia a tema da leggere tutta d’un fiato. Una finestra su un luogo altamente turistico oggi, dove sorseggiare una bevanda e lasciarsi trasportare dalla magica atmosfera del periodo. Se l’estate è stupenda per il mare, le spiagge e le belle giornate, l’inverno porta con sè un appuntamento imperdibile la notte del 24 dicembre e il 25 e non solo a livello religioso. Senza contare poi il Capodanno e l’Epifania che come si suol dire “tutte le feste porta via”. Attraverso le sue rime è facile ricordare le emozioni che si provano quando si addobba la propria casa a festa e si vanno a trovare gli amici a casa per i consueti auguri. Presepe e albero di Natale non mancano mai e l’allegria regna sovrana.
Caffè a Rapallo
Natale nel tepidario
lustrante, truccato dai fumi
che svolgono tazze, velato
tremore di lumi oltre i chiusi
cristalli, profili di femmine
nel grigio, tra lampi di gemme
e screzi di sete…
Son giunte
a queste native tue spiagge,
le nuove Sirene!; e qui manchi
Camillo, amico, tu storico
di cupidige e di brividi.
S’ode grande frastuono nella via.
È passata di fuori
l’indicibile musica
delle trombe di lama
e dei piattini arguti dei fanciulli:
è passata la musica innocente.
Un mondo gnomo ne andava
con strepere di muletti e di carriole,
tra un lagno di montoni
di cartapesta e un bagliare
di sciabole fasciate di stagnole.
Passarono i Generali
con le feluche di cartone
e impugnavano aste di torroni;
poi furono i gregari
con moccoli e lampioni,
e le tinnanti scatole
ch’ànno il suono più trito,
tenue rivo che incanta
l’animo dubitoso:
(meraviglioso udivo).
L’orda passò col rumore
d’una zampante greggia
che il tuono recente impaura.
L’accolse la pastura
che per noi più non verdeggia.