Ogni anno sempre lo stesso dubbio: albero di Natale naturale o artificiale? In questo senso, ci sono i fedelissimi di quello vero che trovano che sia molto più caratteristico e reale, ma il rischio è che a fine festività finisca in un cassonetto e un vegetale che poteva vivere sia inutilmente condannato a morte. Per questo negli ultimi anni ha preso piede l’abitudine di riportarlo al vivaio dove si compra o di affidarlo a speciali operatori che in alcune città di Italia si occupano della raccolta. C’è da dire poi che questo tipo di albero, essendo vivo tende a perdere le tipiche foglie a forma di ago e a sporcare parecchio. In ogni caso si tratta di una scelta legata al proprio personalissimo gusto e alle proprie esigenze.
E’ vero altrettanto che l’albero di Natale nel Belpaese è una tradizione irrinunciabile, tanto che ogni anno se ne vendono circa 10 milioni di esemplari, senza contare coloro che appunto avendo scelto quelli artificiali continuano a prendere in soffitta sempre lo stesso per riempirlo di addobbi vari, luci e palline. Quello naturale, di solito, riguarda un abete, un pino, o un’altra conifera sempreverde.
L’albero di Natale artificiale, invece, può essere riprodotto con vari materiali sintetici, a seconda del costo e della scelta. Lo stesso vale, ovviamente, per le dimensioni. Ci sono quelli particolarmente alti, quelli medi e quelli piccolissimi che possono pure arredare in vario modo la casa. Di solito viene addobbato nel periodo che precede la notte della Vigilia, il 24 dicembre seguendo tendenze, colori e gusti del momento. La maggior parte delle persone lo prepara dopo l’8 dicembre. Ai suoi piedi si sistemano i regali da scambiarsi con i propri cari e viene poi rimosso e smontato il giorno del 6 gennaio, della Befana che, infatti, si dice che “tutte le feste porta via” in attesa di un nuovo anno.