La Befana, come Babbo Natale è molto famosa e conosciuta dai bambini di generazione in generazione. Nonostante oggi siano davvero poche le tradizioni che riescono a sopravvivere, quelle del Natale sono presenti e sentite un pò ovunque. Fioriscono da tempo, quindi, i racconti a tema, come questo dedicato alla simpatica vecchina che si sposta a cavallo di una scopa, portando regali a i più piccini. Ecco un simpatico racconto di Gianni Rodari:
La scopa e..la Befana
Quando la Befana di Roma ha finito il suo giro, torna nel paese delle Befane dove, per prima cosa, sgrida sua sorella perché non ha lavato i pavimenti, non ha spolverato i mobili e non è andata dal parrucchiere.
Alla sorella della Befana non va di viaggiare sta sempre in casa a mangiucchiare cioccolatini e a succhiare caramelle all’anice. È più pigra di ventiquattro mucche.
Le due sorelle hanno un negozio di scope.
Lì si servono tutte le Befane del paese.
Le Befane sono migliaia e consumano un monte di scope. Gli affari vanno benone.
Quando le vendite diminuiscono si pensa a lanciare una nuova moda.
La moda della miniscopa, ad esempio, fa furore.
In principio le Befane più anziane protestarono.
Poi i cominciarono anche loro a fare delle prove di nascosto in casa, con le tende ben tirate.
E un bel giorno escono anche loro con la miniscopa.
Dopo un po’ di tempo le vendite tornano a diminuire.
E allora viene lanciata la moda della maxiscopa: una scopa lunghissima.
Due volte più del necessario.
Il giorno che una Befana giovane giovane, molto graziosa, si fec vedere in giro con la maxiscopa, tutte le altre diventarono matte per l’invidia.
L’anno dopo la sorella della Befana inventòa la scopa midi e diventò ricca.
Mise su un negozio di aspirapolvere.
E qui cominciarono i guai. Perché le Befane viaggiando con l’aspirapolvere, aspirano nuvole, comete, uccellini, paracadutisti, satelliti naturali e artificiali, pipistrelli, professori di latino.
Già, per i viaggi è più pratica la vecchia scopa.