Il periodo natalizio regala felicità a tutte le persone, o quasi, pronte a gettarsi a capofitto in abbuffate, lunghe ore a preparare dietro ai fornelli, ma anche distratte da serate di giochi tradizionali, regali e decorazioni. Lo stesso vale per il Capodanno, che non sempre si festeggia in famiglia, diversamente dal Natale e che porta la speranza di dodici mesi migliori di quelli precedenti. Ancora una volta, però, in primo piano ci sono la buona tavola e lo spirito conviviale. Tuttavia, è lecito chiedersi: quali sono le origini di tutti gli appuntamenti che ogni anno interessano coloro che vogliono prendere parte ad un 31 dicembre che sia unico e speciale? Vediamo insieme.
Il Capodanno, trae le sue origini nel periodo che va dall’Impero Romano fino al tardo Medioevo, epoca in cui il giorno dell’inizio dell’anno variava da zona a zona, in quanto veniva associato ad un evento particolarmente rilevante per quel territorio. Poco tempo dopo, finalmente, venne adottato il calendario Gregoriano a livello universale, nell’anno 1691 a causa dell’imposizione del papa Innocenzo XII che volle come data di inizio proprio il primo gennaio. Per questo ancora oggi, la ricorrenza è molto legata alla religione cattolica, anche se è pure una festività pubblica.
Nella più remota tradizione italiana sono previsti una serie di rituali scaramantici per il primo dell’anno che possono essere rispettati più o meno strettamente, come quello di vestire biancheria intima di colore rosso regalata da qualcuno o o di gettare dalla finestra oggetti vecchi e inutilizzati, per eliminare tutti i mali fisici e morali accumulati nell’arco di un intero anno. Non mancano mai, poi, i “botti” che cacciano gli spiriti maligni ed esprimono allegria. Qualche innamorato, ancora, non dimentica il classico bacio sotto il vischio che è segno di buon auspicio per una storia lunga e duratura. A tavola, invece, prevale l’abbondanza e, ancora una volta, i pasti molto vari per assicurare benessere per il periodo successivo.