Il Presepe Vivente di Custonaci è diventato, anno dopo anno, così importante da attirare visitatori, più di 20mila, da ogni parte d’Italia e del mondo. Nel periodo natalizio o anche il 25 dicembre stesso, sono moltissime le persone che lasciano tombole, pranzi, alberi di Natale e regali per poter vedere da vicino questi bravi attori, che ricreano magicamente l’atmosfera dei tempi della nascita di Gesù.
Nel contesto siciliano, nel periodo di Natale, oggi, è considerato il più grande evento di valorizzazione dei mestieri e delle tradizioni popolari locali. In questo senso, nel 2006, è stato iscritto nel Registro delle Eredità Immateriali, tra i 100 beni immateriali della Regione Siciliana. Ad organizzare la manifestazione di respiro internazionale è l’Associazione culturale “Museo Vivente” di Custonaci e ogni volta, le emozioni che suscita il Presepe Vivente sono molto forti. Un appuntamento di fine anno tanto atteso quanto di grande richiamo fin dal suo esordio, quando si presentarono un numero enorme di curiosi e credenti, gli stessi che fino ad oggi hanno superato il numero di ben 400.000 unità presenti.
Il Presepe, anche per questo motivo, è perennemente al centro dell’attenzione da parte dei media nazionali a livello televisivo e di carta stampata. La location d’eccezione si trova a borgo Scurati, una realtà di case rurali disseminate, come in un vero presepe, a ridosso di un contesto di grotte naturali che si aprono su alte pareti rocciose. In primo piano, in tal senso la Grotta Mangiapane, risalente al Paleolitico superiore. Qui da trenta anni, un’intera comunità locale e gli ultimi artigiani-artisti siciliani si riuniscono per dare vita ad una suggestione unica e, probabilmente, irripetibile. Le scene riprodotte sono assolutamente fedeli e ricche di dettagli della più antica tradizione artigianale ed agricola, questo grazie a studi e ricerche minuziose.Ogni ambiente e costume, è stato realizzato grazie anche all’aiuto l’Università di Palermo, tramite l’Istituto di scienze antropologiche e geografiche, servizio museografico, della Facoltà di Lettere e Filosofia.