Sarà di martedì il giorno di Natale stavolta e anche il primo dell’anno. Una sequenza strana di giorni e se prima ci lamentavamo perché in fondo non riuscivamo ad avere un buon numero di momenti di ferie per le feste, stavolta forse ce l’abbiamo fatta. Pensate che il 22 inizierà ufficialmente il periodo “caldo” e si comincerà con i preparativi in cucina e con i giochi del periodo. Si arriverà, praticamente al 25 già stanchi e dato che avevo sottovalutato anche io: lo sapete che le abbuffate rischiano di durare due giorni in più? Magari così si risparmierà sul cenone e si giungerà già sazi e stanchi. Poco male, in un periodo di crisi e in una sera in cui la voglia è semplicemente quella di poter aprire i doni natalizi.
Un anno strano insomma, che rischiamo però di apprezzare di più vedendoci un pò come dei miracolati ad essere arrivati. Si perché, da un lato per vedere ancora una volta nascere Gesù Bambino dovremmo aver sopportato crisi economica e tasse pesanti e dall’altro, addirittura la possibile fine del mondo. Il calendario Maya termina il prossimo 21 dicembre e secondo molti questo sarebbe il segno inequivocabile della fine dei tempi. Questa civiltà scomparsa, infatti, era molto evoluta e sapeva fare dei calcoli astromici molto complessi.
Tuttavia è molto più probabile che segni solo la fine di un ciclo. Un periodo lungo secoli, in cui come è normale che sia, ci sono stati dei grossi cambiamenti, in positivo e in negativo. Arriverà, ancora una volta il Natale e per niente al mondo ci perderemo l’atmosfera del periodo tra decorazioni, canti a tema e sorrisi sulle labbra di tutti o quasi. Non è vero che si finge per Natale di essere sereni, più che altro ci si prova, si ha maggiore volontà di guardare avanti e tentare di nutrire una felice speranza che ci saranno tempi migliori.